Semplificare lo smaltimento delle batterie esauste
Con l’aumentare del numero di veicoli elettrici, aumenterà di conseguenza il numero di batterie che raggiungeranno la fine del loro ciclo di vita. I processi per il loro smontaggio negli impianti di riciclaggio – attualmente eseguiti manualmente – richiedono il rispetto di elevati standard di sicurezza a causa dei pericoli legati alla gestione di materiali ad alta potenza elettrica. A questi, si aggiungono implicazioni dal punto di vista ergonomico: lo smontaggio manuale, infatti, richiede la movimentazione di carichi pesanti. Il problema potrebbe essere risolto con l’introduzione di apparecchiature automatiche che permettano di ridurre il tempo di ciclo per lo smontaggio delle batterie. Uno smontaggio robotizzato porterebbe anche all’estrazione di elementi più puri e preziosi dalle batterie che potranno così essere riutilizzati per nuove batterie.
Il progetto Flexible Battery Dismantling (Flex-BD) – supportato da EIT Manufacturing, comunità di innovazione finanziata dall’Unione Europea all’interno di EIT – a cui sta lavorando Comau insieme ad altri partner, ha come obiettivo l’automatizzazione di tutte le operazioni di smontaggio delle batterie, generando quindi un impatto positivo sulla salute e sicurezza delle persone. Inoltre, dal punto di vista qualitativo il processo di smontaggio sarà maggiormente ripetibile e standardizzabile, riducendo gli sprechi e ottimizzando il riutilizzo delle materie prime dei pacchi batteria.
La flessibilità dell’automazione sarà assicurata grazie all’utilizzo di metalinguaggi e approcci autoadattativi, che permetteranno l’impiego di Flex-BD in un’ampia gamma di famiglie di prodotti, garantendo il miglioramento della produttività complessiva dell’impianto di riciclaggio.
“L’automazione può essere di grande aiuto per la gestione del fine vita dei prodotti. Da sempre costruiamo e integriamo robot industriali e, le competenze sviluppate all’interno del nostro Innovation Office negli ultimi anni, si sono rivelate molto importanti. spiega Paolo Tebaldi, Business Development Comau.
Affinché la transizione energetica sia realmente sostenibile non è solo necessario produrre in modo efficiente tecnologie all’avanguardia per l’elettrificazione, ma anche gestire l’impatto ambientale collegato al fine vita delle batterie stesse. Per questo Comau, insieme ad altre otto aziende, ha firmato un Memorandum of Understanding per sviluppare una catena del valore nazionale per la gestione del fine vita delle batterie al litio provenienti dal settore automotive. In questo ambito Comau si occupa dello sviluppo di soluzioni automatizzate per il disassemblaggio e il ri-assemblaggio dei pacchi e moduli batteria nel rispetto degli standard di sicurezza, dando il proprio supporto anche alle attività di progettazione dei nuovi pacchi batteria.
Ne è un esempio il suo progetto HR-Recycler – finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020 della Comunità Europea – con il quale Comau mira allo sviluppo di un impianto di riciclaggio ibrido uomo-robot per apparecchiature elettriche ed elettroniche operante in un ambiente interno. L’obiettivo fondamentale del sistema sarà quello di sostituire le attività manuali – costose, rischiose e dispendiose in termini di tempo – di pretrattamento dei materiali dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) con procedure robotizzate per la classificazione di dispositivi elettrici/elettronici, il loro smontaggio e smistamento dei componenti.
Con lo sviluppo di questi progetti, Comau contribuisce concretamente al raggiungimento dei Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite 7, 9, 12 e 17 che, attraverso la realizzazione di robuste partnership e la cooperazione globale, promuovono la gestione responsabile dell’energia, la costruzione di infrastrutture resilienti, innovative e sostenibili e l’adozione di un approccio rispettoso dell’ambiente.